Il Presidente di Gruppo Danieli, Gianpietro Benedetti, è stato intervistato in una puntata del programma radiofonico “A volo radente”, in onda dagli studi Rai di Udine. Nell’intervista di Antonia Pillosio, le prospettive e previsioni del mondo industriale del Friuli-Venezia Giulia. Tra i temi affrontati dal manager, che dal 2022 ricopre anche l’incarico di Presidente di Confindustria Udine, i cambiamenti sempre più repentini delle dinamiche geopolitiche e le probabili ripercussioni sull’economia del Paese.
“Il 2024 sarà caratterizzato da un obiettivo, abbassare il tasso di inflazione – ha spiegato Gianpietro Benedetti, Presidente di Gruppo Danieli dal 2017 – che al momento non accenna a diminuire. Di conseguenza credito e interessi saranno ancora alti, quindi avremo un raffreddamento dell’economia. In particolare il settore manufatturiero, mentre servizi e attività legate al digitale avranno un calo meno sensibile, se non un aumento”. In Italia l’industria manifatturiera soffre da anni di scarsità di tecnici specializzati e ingegneri, oltre che di operatori di macchine utensili. In questo senso, in Friuli l’Istituto Tecnico Malignani ricopre un ruolo fondamentale: “Il Malignani aiuta moltissimo nel bilanciare questo fenomeno. In generale serve più orientamento da parte di famiglie e scuola per sviluppare competenze e talenti dei nostri giovani”. Gli sforzi del MITS di Udine al momento non bastano tuttavia per soddisfare la domanda delle aziende: “Purtroppo gli allievi sono ancora pochi, 285: nei prossimi tre anni cercheremo di triplicare i numeri, rivolgendoci anche all’estero”. Al momento Gruppo Danieli sta lavorando per una nuova sede dell’Istituto: “L’obiettivo è concludere alla fine di quest’anno. Il laboratorio, molto sofisticato, sarà inaugurato per gli inizi del 2025: la consegna di macchine e nuovi strumenti digitali richiede tempi lunghi”.
Il problema della mancanza di forza lavoro nel manifatturiero ha anche un’origine culturale: “Negli ultimi 30 anni il settore è stato sottovalutato, in un certo senso degradato. E non viene percepito quanto sia importante per il PIL”. Quale la ricetta per invertire il fenomeno? “La politica deve agire concretamente per dare maggiore importanza al settore. Poi c’è il problema della natalità: occorre un’immigrazione ragionata, come avviene in maniera sistematica in Germania, Svizzera e Francia”. Ad oggi, la sfida più importante per le industrie del Friuli e del Paese, secondo Gianpietro Benedetti, è quella di “riuscire a innovare e aumentare il valore aggiunto di ciò che produciamo. Ciò significa investimenti, ricerca e idee. Senza andremo incontro alla concorrenza di Paesi come Polonia, Ungheria e Romania, che oggi stanno crescendo nel manufatturiero”.
Il colloquio con il Presidente di Confindustria Udine si sposta infine sui rischi della situazione internazionale: “Al momento la situazione in Medio Oriente influisce, a mio parere, ancora poco sul nostro sistema produttivo. Tuttavia appare più tesa, e questo dipende dalle posizioni che prenderanno i vari Paesi, in particolare l’Iran. Rimango dell’opinione che non ci sarà un’escalation. Al momento il blocco causato dall’attacco alle navi nel Mar Rosso invece sta rallentando i commerci mondiali e rischia di raddoppiare il prezzo di trasporto delle merci provenienti dall’Asia”.
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