La sostenibilità come obiettivo concreto da perseguire nella coerenza tra principi e azioni. È il messaggio lanciato da Carlotta Ventura, Direttore Communication, Sustainability and Regional Affairs di A2A, in un’intervista rilasciata a “Milano Finanza”. Nell’intervento, la manager ha fatto il punto della situazione sul percorso intrapreso dalla Life Company per la transizione energetica e l’economia circolare.
“Oggi il termine ‘sostenibilità’ è molto utilizzato, quasi abusato, tanto che alla fine rischia di essere svuotato dei suoi significati”, ha spiegato nell’intervista: “La sostenibilità non può essere una moda: è un valore presente anche nella nostra Costituzione. È una crescita costante, un’attività che risponde a obiettivi concreti e deve essere integrata nella realtà, nella ragion d’essere di un’azienda”. Al contrario, avverte, il rischio è “scadere nel ‘green washing’ e l’unico modo di difendersi dall’eccesso di parole è prima ‘fare’ e poi ‘raccontare'”. Come evidenzia Carlotta Ventura, è questa infatti l’epoca del “first act then talk”: prima agire, realizzare obiettivi o “almeno avere i primi risultati di un percorso” e solo dopo comunicarli.
La manager ha sottolineato come tale concezione sia insita in A2A grazie a strategie aziendali che integrano riflessione e azione. Tra queste, ad esempio, l’obiettivo di contribuire allo sviluppo sostenibile del Paese: circa il 90% degli investimenti sarà, infatti, in linea con gli SDGs e circa il 70% con la Tassonomia Europea. Investimenti che, dopo l’aggiornamento del Piano al 2030, ammontano a 18 miliardi di euro su dieci anni. Nello specifico, 7 miliardi destinati all’economia circolare e 11 alla transizione energetica, i due pilastri strategici del Gruppo. A livello operativo, tramite l’acquisizione di TecnoA – eccellenza italiana nel trattamento dei rifiuti industriali – la Life Company ha rafforzato la leadership nell’economia circolare, crescendo anche nel settore delle rinnovabili attraverso l’acquisizione di impianti eolici e fotovoltaici con le operazioni Octopus Renewables e Ardian.
Come osservato da Carlotta Ventura, la Life Company ha raggiunto risultati ottimi anche in termini di orizzonte temporale, anticipando di due anni gli obiettivi di generazione di energia da fonti rinnovabili e portando al 2040 l’azzeramento delle emissioni dirette e indirette (dieci anni prima rispetto ai target UE). La crescita si rispecchia anche nei dati economici: +9% medio annuo per l’utile netto e dividendi minimi attesi al +3% medio annuo. “I risultati ci sono stati perché in A2A la sostenibilità è un impegno sistematico”, rimarca Carlotta Ventura: “Fondamentali adesso sono il lavoro di interpretazione della Tassonomia Europea delle attività sostenibili e il pensiero strategico sugli investimenti del Gruppo affinché siano coerenti con le direttive”. Si tratta di aspetti che influenzano gli andamenti delle società anche sul mercato: “Avere un Piano Industriale coerente con i fattori ESG e con i dettami della Tassonomia Europea ti rende apprezzabile agli occhi di chi si occupa di finanza sostenibile”.
Ad ogni modo, ribadisce la manager, la sostenibilità deve essere intesa in primis come un valore, tutto il resto ne è una conseguenza: “È migliorare la qualità della vita delle persone, a partire da quelle che lavorano con noi. Credo che la sostenibilità all’interno dell’azienda si misuri anche on elementi concreti come l’indice infortunistico, le pari opportunità e l’offerta formativa. Sono fattori che devono essere pervasivi all’interno dell’organizzazione”.