Dalle pagine de “La Discussione”, giornale fondato nel 1952 da Alcide De Gasperi, Giampiero Catone informa i lettori che è appena nata una nuova rubrica mensile dedicata “a chi crede che il cambiamento in difesa dell’ambiente sia necessario e possibile”. Lo spunto proviene da un avvenimento drammatico: madre e figlia morte di sete e stenti nel deserto tra la Libia e la Tunisia, mentre cercavano di raggiungere l’Europa in uno dei tantissimi viaggi della speranza, purtroppo l’ennesimo finito in tragedia.
“Sono morte di sete, se avessero avuto un po’ di acqua nelle loro borracce potevano sopravvivere, è quell’acqua che noi colpevolmente sciupiamo in milioni di ettolitri. Di quei fiumi che inquiniamo, di quelle sorgenti che devastiamo, di quelle reti colabrodo dove si disperdono ogni ora, ogni giorno mesi e anni, torrenti di acqua da bere”. In tutto ciò, come specie umana, ci ricorda Giampiero Catone, siamo tremendamente colpevoli. Responsabili di danni senza nessuna giustificazione, di uno sperpero di risorse che potrebbero essere impegnate in ben altri campi e situazioni. Ma soprattutto non siamo gli indiscutibili “Signori della Terra” perché l’acqua, ad esempio, non ci sarà garantita per sempre o almeno tramite certe stime e anche perché non siamo custodi fedeli dei beni preziosi del pianeta, anzi tutto il contrario.
Nell’editoriale, Giampiero Catone si chiede come possiamo indirizzare e finanziare la ricerca affinché non si debba rinunciare alle conquiste della civiltà cambiando in un’altra direzione il nostro modello di sviluppo. Un modello, per rimanere in tema, che fa acqua da tutte le parti perché: “Possiamo dare risposte perché abbiamo potenzialità e tecnologie che possono rivelarsi utili e strategiche, ma servono idee chiare e onestà nel dire che ogni svolta comporta problemi e opportunità”.
Ma i problemi per l’ambiente nascono anche tramite l’abuso del consumo della plastica, infatti esistono milioni tra alimenti e oggetti che non prevedano il suo uso. In questo caso bisogna migliorare nettamente il suo smaltimento e riciclo. In sinergia con la ricerca e lo studio per incentivare buone pratiche e metodologie per trovare, anche insieme alle aziende produttrici, delle soluzioni efficaci. Qui e adesso.
Nella nuova rubrica, ci informa Giampiero Catone, saranno impegnati “esperti, ricercatori, esponenti istituzionali di primo piano e le imprese”. Personaggi e autori, uomini e donne di buona volontà di tutto rilievo per valorizzare le scelte virtuose in un progetto e percorso che vuole essere una nuova voce di spicco all’interno di tematiche sempre più urgenti e improrogabili.
Comunque, il monito principale da cui la rubrica prende fondamento è il rispetto della vita, di tutte le vite. “Gli esseri umani, tutte le creature, l’intero Creato devono meritare rispetto e tutela. La morte di una madre e di una bimba per sete deve restare – al di là di tutto ciò che è possibile fare in modo migliore – la nostra bussola…”. A tal proposito l’indicazione del Papa nella Enciclica Laudato Sì rimane sicuramente una guida imprescindibile per il mutuo aiuto e una speranza concreta per gli esseri umani e non solo. Un rispetto che sia universale verso l’ambiente, le nostre vite e quelle degli altri ma soprattutto per chi oggi ha e ha avuto meno fortuna. Perché, ricordiamocelo: viviamo nella parte del pianeta in cui le occasioni non mancano ma in cui l’empatia verso la natura è venuta meno.
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