Ethica, fondata nel 2010 a Milano con l’appoggio di amici imprenditori, si avvia verso una significativa trasformazione. “Dobbiamo guardare ai prossimi due decenni e forgiare un leader nazionale”, afferma con convinzione Cosimo Vitola, la mente dietro Ethica insieme a Fausto Rinallo. Il conglomerato si articola in due rami: Ethica Global Investments, un consorzio di partecipazioni industriali sostenuto da 60 nuclei familiari imprenditoriali italiani, che ha compiuto 13 acquisizioni e add-on, oltre a una vendita, totalizzando 200 milioni di euro in ricavi aggregati nel 2023. E poi c’è il settore Advisory, suddiviso in M&A Advisory, Debt Advisory e ECM Advisory, che ha generato 25 milioni di euro in ricavi nel 2023. Complessivamente, il gruppo ha realizzato quasi 350 transazioni e ora si appresta a lanciare un ambizioso piano quinquennale di crescita e ristrutturazione.
“Stiamo per istituire due sub-holding, una per l’advisory e una per gli investimenti. Il management team, sia attuale che futuro, parteciperà al capitale della holding dell’advisory con quote in aumento nel tempo”, spiega Vitola. “Il nostro intento è passare il testimone delle attività ai partner operativi, con un’età media tra i 40 e i 50 anni, come punto di partenza ideale per costruire l’Ethica del futuro. L’obiettivo è diventare un punto di riferimento nel mercato italiano del mid-market entro il 2028, raddoppiando i ricavi a 50 milioni di euro e aumentando il numero dei professionisti da 50 a 100”.
“Desideriamo estendere il nostro progetto ad altre realtà indipendenti, di varie dimensioni, che condividano la nostra visione”, aggiunge Rinallo. “In un certo senso, ci proponiamo come un aggregatore per le numerose boutique di qualità che, prima o poi, dovranno affrontare la questione della scala in un mercato sempre più competitivo e dove la specializzazione sarà sempre più cruciale. Crediamo che Ethica possa diventare un hub di competenze diverse”.
Per quanto concerne l’attività di investimento, le ambizioni sono ancora più grandi e si estendono a un gruppo di imprenditori che condividono una visione e valori simili. “Il piano è quello di promuovere una piattaforma integrata di strumenti di investimento per le PMI, capace di guidare il mercato italiano”, rivela Vitola. “La sub-holding dedicata agli investimenti inizierà con le nostre attività correnti, Ethica Global Investments, per poi coinvolgere altre iniziative di private equity, veri e propri compagni di viaggio, per costruire insieme una piattaforma multi-servizio, multi-brand e multi-strategia, che possa ospitare le varie forme di raccolta già esistenti nel mercato del private equity”. Guardando al mercato, si nota una crescita costante.
“Attualmente, il mercato italiano dell’M&A conta circa 1.200 operazioni straordinarie all’anno, un numero stabile tra il 2022 e il 2023 nonostante un contesto macroeconomico difficile. In confronto, il mercato francese è molto più ampio, con circa 1.800-2.000 operazioni all’anno”, riflette Rinallo. “Per avere un’idea della tendenza di fondo che caratterizza il mercato italiano, nel biennio 2012-2013 si sono registrate meno di 400 operazioni all’anno”.
Il numero crescente di operazioni è parte della progressiva finanziarizzazione dell’economia reale, che porta con sé anche benefici. “È un fattore che aiuta a preservare il tessuto imprenditoriale italiano. È possibile disgiungere il destino di un’azienda da quello dell’imprenditore o dei soci. Si può attrarre management qualificato e fornire all’impresa le risorse necessarie per realizzare operazioni altrimenti irrealizzabili, che possono a loro volta generare campioni. È naturale — con un piano così ambizioso — che si aprano prospettive anche per una possibile quotazione di successo, che potrebbe aiutarci a raccogliere nuovo capitale, aggregare nuove entità e avviare nuovi progetti”, conclude Rinallo.