Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono quasi dieci i miliardi dedicati a digitalizzazione, rinnovazione e sicurezza nella Pubblica Amministrazione. L’obiettivo del documento promosso dal Governo Draghi è quello di migliorare i servizi delle PA per cittadini e imprese. Si parla infatti di interventi sull’infrastruttura digitale che consentano di accelerare sia il processo di migrazione al cloud delle amministrazioni che la loro interoperabilità, oltre a mettere l’accento sulla cybersecurity. Su “Repubblica” Stefano De Capitani ha definito “di alto livello” il lavoro del Governo, soprattutto considerando il periodo emergenziale. Tuttavia per il Presidente di Municipia S.p.A., azienda leader in progetti per smart cities e trasformazione digitale, nel documento mancano alcuni passaggi fondamentali. Innanzitutto, “per evitare le distribuzioni a pioggia di denari e la duplicazione di progetti a livello locale”, bisognerebbe allargare la partecipazione dei Comuni alla Cabina di regia, nella quale è già prevista la presenza delle Regioni. L’esperto sottolinea poi l’assenza di riferimenti alle piattaforme digitali, “un aspetto che dovrebbe emergere in tutta la sua centralità”. Per consentire ad un Comune di sviluppare servizi sostenibili ed efficienti, c’è bisogno infatti di un sistema digitale capace di incrociare informazioni provenienti da numerose fonti e soprattutto di sfruttarle per agire sui bisogni reali dei cittadini. Ci sono poi da considerare due questioni relative ad alcune problematiche presenti nelle PA. La prima è che spesso, all’interno degli enti, mancano figure specializzate in digitalizzazione: non sono rari i casi, spiega Stefano De Capitani, in cui progetti validi vengano scartati ad esempio per “opposizioni tecniche ingiustificate”. C’è poi da considerare gli strumenti amministrativi per scaricare a terra i fondi del Pnrr. Le semplificazioni di cui si parla nelle ultime settimane non toccano infatti l’ambito della trasformazione digitale: “Si tratta di progetti importanti che sforano i tetti per le procedure in affidamento diretto – spiega il Presidente di Municipia S.p.A. – E quando si entra nel campo delle gare a evidenza pubblica, non vedo ad ora interventi in grado di velocizzarle”. Per bypassare il problema si dovrebbe puntare al partenariato pubblico e privato. Si tratta infatti, conclude Stefano De Capitani, di una formula che permette alle PA di “sfruttare la capacità di progettazione del privato”, che dal suo canto “deve presentare progetti che siano realizzabili e bancabili, perché in caso di aggiudicazione si carica il rischio operativo e di mercato”.
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https://www.repubblica.it/dossier/economia/innova-italia/2021/06/07/news/piattaforme_digitali_e_partenariato_pubblico-privato_ecco_la_chiave_perche_il_pnrr_possa_trasformare_i_comuni_-304218932/