Gian Maria Mossa
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Banca Generali, Gian Maria Mossa guida una nuova fase di crescita: i pilastri

Lasciatasi alle spalle l’operazione lanciata da Mediobanca, Banca Generali si appresta a entrare in una nuova fase di crescita. L’Amministratore Delegato Gian Maria Mossa nelle scorse settimane ha già individuato nell’insurbanking uno dei principali motori: l’accordo siglato con Alleanza, al centro del piano strategico 2026-2028, punta a consolidare il posizionamento dell’Istituto nel mercato attraverso la sinergia tra prodotti assicurativi e d’investimento. “L’intesa con Generali permetterà di aumentare la penetrazione degli agenti assicurativi, con i loro prodotti, nella ricchezza delle famiglie italiane”, ha spiegato Banca Generali che presenterà ufficialmente l’accordo il prossimo 9 ottobre per poi procedere con il lancio a livello nazionale a partire da novembre.

L’insurebanking rappresenta “il motore della crescita futura

È la prima volta che Banca Generali ha lanciato un piano con Alleanza per la distribuzione: è un network performante che ci permetterà di accrescere il cross-selling”, aveva dichiarato l’AD Gian Maria Mossa lo scorso luglio durante la conference call con gli analisti sui risultati del primo semestre 2025. “Loro sono 10mila, in modo conservativo prevediamo di portarne a bordo circa il 20%, ovvero 2.000, entro la fine del prossimo anno”: l’industria bancaria, aveva aggiunto il CEO, sta entrando nel business assicurativo e “quindi è anche una mossa difensiva sui clienti attuali”.

Non solo l’insurbanking: a segnare il futuro di Banca Generali anche gli effetti dell’integrazione con Intermonte, che, come ha spiegato Mossa, “sta andando meglio delle attese: ci saranno nuovi afflussi e un’accelerazione del recruiting”. Importanti poi gli sviluppi nel campo dell’Intelligenza Artificiale: “Abbiamo già una cinquantina di progetti che vanno in questa direzione e che riguardano tanto la sfera banca, con l’efficienza operativa e l’ottimizzazione di processi e informazioni, quanto la sfera dei singoli momenti di attività del private banker. Credo però che il cuore di questo processo sia il cambiamento culturale. Per questo abbiamo creato degli AI Ambassador nella banca, dei giovani specificamente formati per promuovere nella banca questo cambiamento di paradigma”.

Per quanto sarà sempre più centrale nei prossimi anni, la AI non arriverà a sostituire il valore umano. “Da un lato l’AI sarà sempre più importante nelle fasi più standardizzate dell’attività di consulenza, come la gestione di piani di risparmio e portafogli ordinari, dall’altro tutto ciò che richiede personalizzazione e una importante relazione di fiducia con il cliente rimarrà in capo all’intelligenza umana ed emotiva del consulente”, ha rimarcato in più occasioni Gian Maria Mossa menzionando come esempio “il dialogo su temi come la family protection o la successione”.

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