Il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, conferma quanto il governo di Matteo Renzi e del ministro del Tesoro, Pier Carlo Padoan, si appresta a mettere nero su bianco nell’aggiornamento del Def: la crescita va un (poco) meglio del previsto: gli ultimi dati sulla produzione industriale e sui consumi “vanno nella direzione di confermare il generale miglioramento delle prospettive di crescita” dell’Italia, ha indicato il governatore nel suo intervento al convegno Euromoney, Italy Conference che si svolge a Milano. Proprio oggi, Padoan ha rimarcato che la fiducia nel Paese “si sta rafforzando” e il governo continuerà con la propria strategia, combinando riforme strutturali con tagli delle tasse e sostegni agli investimenti.
Parlando sulla congiuntura dell’Italia, Visco ha rilevato che “la ripresa procede a ritmo moderato”. Condizioni di accesso al credito più favorevoli e un’aumentata fiducia hanno finalmente fornito supporto alla domanda interna e all’accumulazione di capitale. “I consumi privati – ha detto – dovrebbero inoltre beneficiare del calo delle quotazioni del petrolio, dell’aumento dei redditi” con una accelerazione fornita dalle misure varate dal governo e dai miglioramenti nel mercato del lavoro.
Il numero uno di via Nazionale si è soffermato anche sul tema della bad bank, il veicolo che dovrebbe sgravare le banche di una buona fetta di sofferenze con la garanzia dello Stato (motivo per cui a Bruxelles sanno facendo le pulci al progetto, che è sul crinale scivoloso degli aiuti di Stato). Per Visco, la bad bank darebbe il “calcio d’avvio” al mercato dei crediti a rischio nel portafoglio delle banche, aumentando la “trasparenza” nel settore. “Questo mercato – ha spiegato – è ancora estremamente limitato e opaco e i prezzi potrebbero non essere determinati in maniera corretta. Il lancio di una ‘asset management company’ (Amc) per comprare i crediti non performanti dalle banche contribuirebbe a dare un calcio di avvio al mercato dei crediti non performanti, ad aumentare la trasparenza degli asset delle banche e a migliorare le condizioni di funding”.
Proprio sui costi per le banche, Visco ha riflettuto anche sulla nuova direttiva che coinvolge azionisti, obbligazionisti, e correntisti sopra 100mila euro nel salvataggio degli istituti in difficoltà. “Siamo consapevoli del fatto che l’introduzione di strumenti per il bail-in potrebbe avere un impatto sui costi della raccolta delle banche. Inoltre, nel collocare i propri titoli, le banche devono essere molto attente a rispettare le regole di protezione degli investitori, dato che i sottoscrittori potrebbero essere chiamati a contribuire ai costi di risoluzione”, ha spiegato. “Ai clienti – ha aggiunto – devono essere date informazioni esaustive sulle caratteristiche dei diversi strumenti, i più rischiosi dei quali dovrebbero essere espressamente riservati agli investitori istituzionali”.