"La provincia di Foggia è una realtà importante perché i ragazzi foggiani somigliano molto alla filosofia e a quello che la Luiss vuole fare". A dirlo è uno che Foggia la conosce bene, ovvero il direttore generale della Luiss Guido Carli di Roma, Giovanni Lo Storto. La Capitanata è una delle province su cui il prestigioso ateneo romano sta concentrando maggiormente le sue attenzioni negli ultimi anni. "Abbiamo cambiato la modalità con cui fare orientamento – spiega in un’intervista a l’Attacco Giovanni Lo Storto – non si sceglie l’università più bella, ma siamo nel pieno di una profonda trasformazione del sistema economico del Paese per cui i ragazzi devono poter scegliere sulla base di un percorso formativo che ci costruisce da quando si è più piccoli". Fondamentale, cioè, avere in mano tutti gli strumenti che consentano di fare la scelta più giusta e non condizionata magari da scelte genitoriali o sensazioni del momento. "Vogliamo dare ai ragazzi tutto ciò che permetta loro di decidere consapevolmente e nel miglior modo del proprio futuro". Una mission che la Luiss ha rafforzato particolarmente in Capitanata negli ultimi anni.
"Sono orgoglioso dei ragazzi della provincia di Foggia, che normalmente vanno bene all’università – afferma il direttore generale dell’ateneo romano – i licei foggiani rispondono ormai bene da anni, abbiamo una tradizione consolidata dal Marconi, dal Lanza e dal Volta, a cui mi lega un personale e bel ricordo. Ma anche altri centri della Capitanata come San Severo, Manfredonia e Lucerà stanno facendo la loro parte e questo ci rende felici". Ma in un periodo in cui sempre più ragazzi concludono i loro studi con le scuole superiori, intimoriti che dopo l’università non si riesca a trovare lavoro, e in un contesto dove l’alta percentuale di disoccupazione giovanile spinge sempre più ragazzi a cercare quei lavori più manuali, come si fa a convincerli invece che vale la pena andare all’università? "E’ una gran bella domanda – sottolinea Giovanni Lo Storto -. È importante che in un Paese come il nostro ci sia una formazione precisa e opportuna, è vero che le scuole tecniche stanno facendo un lavoro importante, ma è altrettanto vero che in questo sistema economico la quota dei laureati contribuisce al benessere dell’intero Paese". Particolarmente importante, sottolinea Lo Storto, insistere sulla quota dei laureati nella fascia 20-34 anni, dove molti Paesi europei mostrano già di essere parecchio avanti.
"Ad un Paese servono incredibilmente i laureati – afferma Lo Storto – ed è fondamentale che i ragazzi scelgano bene lì dove ci sono maggiori propensioni naturali e lì dove batte il proprio cuore". Giovanni Lo Storto era stato a Foggia lo scorso 30 ottobre nel corso della presentazione di "Jugaad Innovation" nell’auditorium di S. Chiara in Via Arpi. Il termine (dell’hindi colloquiale) arriva dall’india e significa trovare soluzioni innovative, improvvisate e geniali, per risolvere problemi o circostanze avverse con strumenti semplici e quotidiani. L’evento, cui presero parte anche Peppe Zullo, noto Cuoco Italiano, Giuseppe Caposeno, per anni impegnato in progetti delle Nazioni Unite in paesi in via di sviluppo e il prof. Giuseppe Catalano, di origini foggiane, professore ordinario a La Sapienza di Economia e Organizzazione Aziendale", segnò anche il battesimo del neonato Laboratorio Culturale ‘Il Cortile e il Pancotto’, aperto a tutti quelli che credono che al SUD, in ogni SUD, si possa generare benessere e bellezza, che è poi lo spirito che anima il nuovo laboratorio culturale.
FONTE: l’Attacco
AUTORE: Nicola Saracino