Dividendo di 2,72 centesimi. Luigi Ferraris: “Per noi incentivi non sono determinanti: solo il 20% dei ricavi dipende dai sussidi”
Il 2010 si chiude con un utile in crescita dell’8,1% per Enel Green Power, il braccio del gruppo Enel nell’energia rinnovabile. Un risultato (452 milioni di euro) che piazza la società presieduta da Luigi Ferraris ai vertici della classifica europea di settore e “conferma il pieno raggiungimento di tutti gli obiettivi di crescita fissati per il 2010”, spiega Francesco Starace, Amministratore Delegato e Direttore Generale della società quotata l’anno scorso a Piazza Affari. I numeri sono “perfettamente in linea con il piano di sviluppo reso noto in occasione della quotazione e abbiamo posto le basi per una robusta crescita anche nel 2011”, aggiunge il manager. E a proposito di prospettive, è il Presidente della società, Luigi Ferraris, a chiarire l’impatto incentivi sulla società a Radio24. “Abbiamo un portafoglio di impianti poco dipendenti dai sussidi e dagli incentivi: si tratta solo del 20% dei ricavi totali e se guardiamo l’Italia solo il 16%” precisa il presidente. In Italia, aggiunge poi, “il sistema degli incentivi è generoso ma anche rischioso. Dare gli incentivi a pioggia è molto pericoloso sulla sostenibilità futura e credo sia giusto e opportuno privilegiare un minimo di selezione che consenta di far emergere operatori industriali”. E quindi di “far crescere meglio le energie verdi e i siti più produttivi. Il Governo si sta, quindi, orientando verso una giusta ricalibrazione” è il giudizio finale di Luigi Ferraris, “con meno soldi ma più sicurezza. Noi seguiamo con grande attenzione gli ulteriori affinamenti ed evoluzioni”. Nel dettaglio, l’aumento dell’utile, spiega Egp in una nota, “beneficia di minori imposte (pari a 30 milioni) per effetto principalmente dei benefici derivanti dall’applicazione delle agevolazioni fiscali previste nel cosiddetto Tremonti-Ter e di maggiori proventi derivanti dalle partecipazioni valutato con il metodo del patrimonio netto (pari a 14 milioni). Un risultato che permette di proporre all’assemblea un dividendo proposto pari a 2,72 centesimi di euro per azione. L’ebitda si è attestato a 1.313 milioni di euro, in aumento dell’8,8% rispetto a 1.207 milioni del 2009 e l’ebit è ammontato a 794 milioni, in lieve crescita dello 0,4% rispetto all’anno precedente. I ricavi sono saliti invece a 2.271 milioni di euro, contro i 1.895 milioni del 2009, in aumento del 19,8%. Taglio netto per l’indebitamento, che al 2010 è pari a 3.092 milioni, rispetto agli oltre 5,3 miliardi del 2009 (-42,2%). Intanto, ieri il titolo Egp ha archiviato la seduta a valori record dalla quotazione (+2,97% a 1,802 euro).
FONTE: Il Messaggero