Per la prima volta i dipendenti del colosso dell’e-commerce di Jeff Bezos si fermano per scioperare. Lo sciopero, indetto per oggi, lunedì 22 marzo, avrà una durata di 24 ore, nelle quali i milioni di clienti Amazon potrebbero non ricevere i pacchi degli acquisti effettuati nei giorni precedenti e le cui consegne sarebbero previste per questa giornata.
La protesta è stata proclamata dai sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Ultratrasporti e coinvolgerà circa 40mila lavoratori legati alla filiera. Non saranno dunque solo i corrieri a restare con le braccia conserte, ma anche magazzinieri, dipendenti dei centri logistici e fornitori esterni. In molti si sono rivolti anche direttamente ai clienti, chiedendo loro di non acquistare nulla per tutta la durata dello sciopero. “Rispettatelo, non comprate per 24 ore” è l’appello dei lavoratori.
Tra i motivi che hanno indotto lo stop ci sono: la richiesta di un inquadramento professionale adeguato, una riduzione degli orari di lavoro, una revisione dei turni, una riduzione dei carichi di lavoro, il riconoscimento dei buoni pasto, una maggiore continuità occupazionale e più stabilità. Insomma, sembra che ci sia tanto su cui discutere.
Nella nota pubblicata da Ultratrasporti si legge: “La trattativa con Assoespressi sulla piattaforma per la contrattazione di secondo livello della filiera Amazon – spiegano le organizzazioni sindacali – si è interrotta bruscamente a causa dell’indisponibilità dell’associazione datoriale ad affrontare positivamente le tematiche poste dal sindacato tra le quali la verifica dei turni, dei carichi e dei ritmi di lavoro imposti, la riduzione dell’orario di lavoro dei driver, la clausola sociale e la continuità occupazionale per tutti in caso di cambio appalto o cambio fornitore, la stabilizzazione dei tempi determinati e dei lavoratori interinali ed il rispetto delle normative sulla salute e la sicurezza”.
I sindacati sottolineano come “col suo comportamento inaccettabile di latitanza, Amazon manifesta l’indisponibilità cronica ad un confronto con le rappresentanze dei lavoratori in spregio alle regole e alle tutele previste dal ccnl Logistica, Trasporto Merci e Spedizione e ad un sistema di corrette relazioni sindacali”.
Già in precedenza Amazon aveva più volte ribadito: “Mettiamo al primo posto i dipendenti, offriamo loro un ambiente di lavoro sicuro, moderno e inclusivo, con salari competitivi, benefit e ottime opportunità di crescita professionale”. Ciò nonostante, proprio nella giornata prevista per lo sciopero, arriva un ulteriore risposta della multinazionale. A fare le sue veci è Mariangela Marseglia, country manager di Amazon Italia e Amazon Spagna.
“In Amazon rispettiamo il diritto di ogni individuo ad esprimere la propria posizione e voglio ringraziare personalmente i colleghi e i dipendenti dei fornitori dei servizi di consegna che ogni giorno lavorano per assicurare che possiate ricevere i vostri ordini” dice, rimarcando anche come la pandemia abbia giocato un ruolo fondamentale nel far aumentare i ritmi di lavoro nel mondo dell’e-commerce. “L’emergenza sanitaria – afferma – ha avuto un grande impatto sulla vita di tutti noi”. Infine, rassicura i lavoratori: “L’impegno verso i nostri dipendenti e quelli dei fornitori di servizi di consegna è la nostra priorità assoluta” e “non si ferma”.