Petrolio. Focus su Corea, Vietnam e Myanmar
Eni rafforza il suo asse con l’Asia. Sfruttando il traino del summit euro asiatico, che ieri e giovedì è andato in scena a Milano e che ha visto arrivare nel capoluogo lombardo 22 delegazioni asiatiche, i vertici del gruppo di San Donato Milanese hanno potuto incontrare politici e rappresentanti di Paesi e compagnie petrolifere di riferimento per il business del Cane a sei zampe.
L’intesa dei due giorni del numero uno, Claudio Descalzi, si è aperta giovedì con una delegazione ministeriale del Vietnam, capeggiata dal ministro dell’Industria e del Commercio Vu Huy Hoang. Poi l’ad ha ricevuto la prima linea della compagnia di Stato, Petro Vietnam, guidata dal presidente Nguyen Xuan Son. Giusto quattro giorni orsono, Descalzi era stato ad Hanoi per siglare con il gruppo vietnamita due production sharing contract (Psc) per l’esplorazione dei blocchi 116 e 124, situati al largo delle Coste del Vietnam. Ieri mattina, poi, è stata la volta di Korea Gas Corporation con cui l’Eni ha siglato un accordo di cooperazione per continuare a rafforzare ulteriormente il rapporto tra le due società in diverse aree di attività, in particolare nell’upstream e nel Gnl. L’intesa sottoscritta ieri nelle intenzioni dei due gruppi, dovrebbe anche servire a favorire lo sviluppo dei progetti Gnl dell’Area 4 del Mozambico, dove l’Eni è operatore con una partecipazione indiretta del 50%, Kogas, Galp Energia ed Enh con un pacchetto del 10% a testa, mentre i cinesi detengono una partecipazione indiretta del 20 per cento. L’Area 4 rappresenta uno snodo cruciale nel business di Eni con un ammontare di risorse scoperte che è stimato in circa 2,4 miliardi di metri cubi di gas in posto. La scoperta è pronta a entrare nella fase di sviluppo prevista per il 2015.
In serata, infine, l’incontro tra Claudio Descalzi e il presidente del Myanmar Thein Sein. Il faccia a faccia ha consentito all’ad di Eni di aggiornare il suo interlocutore sui progetti e sulle attività che saranno sviluppate in Myanmar a seguito del recente ingresso del gruppo italiano nel paese. A luglio, infatti, Eni ha acquisito due permessi esplorativi nei blocchi onshore, RSF-5 e PSC-K, in joint-venture con la società di Stato Myanmar Production and Exploration Company Ltd, e nei quali Eni sarà operatore con il 90% (il restante 10% andrà appunto alla compagine statale). Per il gruppo di Descalzi si tratta di un traguardo importante visto l’enorme potenziale del paese, economia in rapido sviluppo e dal poco tempo aperta ai mercati internazionali.
FONTE: Il Sole 24 Ore