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Flow packaging, la Tlm vince con il made in Italy

La famiglia Messina ha fondato la Tlm a Volpiano, vicino a Torino, 46 anni fa. Oggi Alessio ed Erika Messina, rispettivamente Ceo e General Manager, portano avanti l’attività, specializzata nel flow packaging: si tratta di macchine che confezionano in plastica monoporzioni di piccole dimensioni, con tre saldature (inferiore, testa e coda). Tra i prodotti che si possono confezionare ci sono merendine, cracker, biscotti, cioccolato e pasticceria. Tra i clienti della Tlm ci sono grandi aziende come Ferrero o Domori, ma anche maestri e artigiani del cioccolato come Guido Castagna, Guido Gobino o Iginio Massari.

Alessio Messina racconta che non è stato facile arrivare a questo livello di successo. Suo padre Domenico ha avuto delle intuizioni geniali, ma anche delle sconfitte e dei ripensamenti. Loro, che non facevano parte del noto distretto emiliano, hanno dovuto lottare per farsi notare su un mercato competitivo. Solo dagli anni Novanta hanno deciso di puntare sulle confezionatrici singole con un prodotto proprio. “E’ stata una sfida durissima, ma abbiamo raggiunto la cima”, dice il Ceo, mostrando alcuni dati. Nel 2023 hanno fatturato 10 milioni di euro, con un aumento dell’8% rispetto al 2022. E per il 2024? “Nonostante le tensioni geopolitiche, per il primo trimestre vediamo una crescita costante. Abbiamo partecipato a fiere importanti come Rimini o Colonia: gli ordini non mancano, soprattutto dall’estero. Gli imprenditori stranieri sono più propensi a investire, in Italia ci sono più esitazioni”.

La Tlm ha 30 distributori nel mondo e vende le sue macchine di flow pack in Francia, Germania, Spagna (in aumento), Stati Uniti e Australia. L’azienda ha avuto difficoltà anche in Italia, dove per molto tempo non è stata riconosciuta. Oggi la Tlm lavora per il 70% con clienti del settore alimentare e del cioccolato, ma anche con il settore medicale e farmaceutico. 

Sul fronte della sostenibilità, Tlm non vuole demonizzare la plastica, che in alcuni casi è indispensabile per conservare gli alimenti, ma cerca di ridurne l’uso e di preferire la carta nei multipacchi. Inoltre, ha avviato il progetto Oasi, che consiste nel creare un’area verde vicino al suo nuovo stabilimento, alimentato da energia solare. Qui, la famiglia Messina, proprietaria dell’azienda, ha acquistato diversi terreni dove ha ricostituito un ecosistema boschivo e lacustre, dove la fauna può ripopolarsi e le scuole possono fare delle visite didattiche. Si tratta di uno spazio aperto a tutti, che ha richiesto un investimento di mezzo milione di euro. Ma non è finita qui: la Tlm ha anche in programma di coltivare del bambù gigante, una pianta ecologica e rinnovabile, da cui vuole produrre della carta igienica green. In questo modo, vuole contribuire a contrastare la deforestazione e lo sfruttamento delle risorse naturali. Per realizzare questo progetto, sta collaborando con gli agricoltori locali e con altre aziende del settore.

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