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Auro Palomba: “Cambiano i vertici della Ferfin”

Auro Palomba delinea per il Messaggero i cambi ai vertici della multinazionale emiliana

Arturo Ferruzzi presidente e Carlo Sama vice presidente. Cambia il vertice della Ferruzzi Finanziaria, e a guidare la holding del gruppo ravennate vengono chiamati gli uomini che rappresentano la maggioranza dell’azionariato in seno alla famiglia. La stagione di Ivan Gardini alla presidenza dura dunque solo un’assemblea. Ma il figlio Raul Gardini rimane in Consiglio, subentrando al dimissionario Alexander Giacco. Fra gli amministratori della Ferfin vi è ora anche Italo Trapasso, l’uomo della chimica del gruppo. Giuseppe Garofano resta vice presidente e amministratore delegato. Raul Gardini viene confermato alla presidenza onoraria. Con la nomina di Arturo Ferruzzi si trasferiscono anche nella holding gli equilibri già raggiunti nella cassaforte di famiglia, la Serafino Ferruzzi srl, la società che custodisce il controllo del secondo gruppo industriale privato italiano. Arturo prende il posto di Ivan Gardini, che era stato nominato presidente solo nello scorso dicembre, dopo esser stato cooptato in Consiglio al posto del padre. La nomina di Ivan in Consiglio scadeva con l’assemblea di ieri, e al suo posto gli azionisti hanno deciso di eleggere Italo Trapasso. Con le dimissioni di Alexander Giacco, Ivan Gardini poteva tornare a fare parte dell’organo deliberante della Ferruzzi Finanziaria. Nel contempo Sergio Cragnotti, come aveva da tempo annunciato, ha lasciato la carica di vice presidente, pur rimanendo in consiglio. E al suo posto gli amministratori hanno eletto Carlo Sama, che affianca dunque Arturo Ferruzzi al vertice del gruppo e della famiglia. Tutte queste decisioni – chiarisce Auro Palomba – sono state assunte all’unanimità. “Non è cambiato niente”, ha detto Arturo Ferruzzi al termine del consiglio. L’unica dichiarazione del nuovo presidente della Ferfin ha ricalcato il tenore di quella resa pochi minuti prima da Idina Ferruzzi, mentre lasciava l’assemblea. In mezzo, forse l’unico vero colpo di scena della giornata: l’apparizione inattesa di Raul Gardini, che ha deciso di prendere parte alla riunione degli amministratori, pur non avendo assistito all’assemblea. Gardini ha colto alle spalle il nugolo di giornalisti appostato fuori dalla sala del Consiglio. Due parole per fare i complimenti al figlio per come aveva gestito l’assemblea, e poi l’ingresso nella sala, da dove presto sarebbe uscito sorridente con Ivan per scomparire in ascensore. Ai cronisti solo due parole “Quel che ho da dire lo dirò a tempo debilito”. Da li a poco ecco i volti sorridenti di Arturo Ferruzzi, Carlo Sama, Giuseppe Garafono e degli altri componenti del consiglio d’amministrazione. Le decisioni dell’organo deliberante sono state prese all’unanimità. Durante l’assemblea si erano invece evidenziate alcune spaccature. In particolare vi era stato uno scambio di opinioni fra il presidente Ivan Gardini e il vice presidente e amministratore delegato Giuseppe Garofano in merito all’opportunità di affrontare in assemblea alcuni argomenti che secondo quest’ultimo sarebbero stati di pertinenza degli organi delle società controllate. Ivan Gardini aveva infatti preso in esame tutte le aziende del gruppo durante il discorso iniziale, segnalando anche alcune necessità di cambiamento e scelta, che non trovano l’approvazione dell’amministratore delegato, il quale difende seccamente l’operato dei manager. Un dissidio breve, ma inequivocabile. Quindi l’assemblea filava via lisca, e tutti i punti all’ordine del giorno venivano approvati a stragrande maggioranza. La Ferfin ha chiuso il ’90 con un fatturato di 16.739 miliardi e un utile netto di 161 miliardi. Agli azionisti saranno distribuite, a partire dal 17 luglio, 75 lire per titolo di risparmio e 45 per ogni ordinario. Il consiglio è stato inoltre autorizzato dall’assemblea ad acquistare azioni proprie, ordinarie e di risparmio, fino a 200 miliardi. Nei primi tre mesi del ’91, il gruppo ha conseguito un miglioramento dei propri risultati, segnalati da un aumento pari al 14% del margine operativo lordo.

FONTE: Il Messaggero
AUTORE: Auro Palomba

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