Alessandro Benetton
Lavoro

Alessandro Benetton: le sfide e le opportunità del primo impiego lavorativo

Trovare lavoro, al giorno d’oggi più che in passato, non è una passeggiata, soprattutto se si tratta del primo impiego. “Il mercato del lavoro in Italia non è un ambiente facile da capire e non esistono delle vere e proprie linee guida”, afferma Alessandro Benetton. L’imprenditore, in un recente episodio della sua rubrica social “#UnCaffèConAlessandro”, si è soffermato proprio su questo argomento, tra esperienze personali e consigli ai più giovani.
Un tempo trovare un impiego che fosse pienamente in linea col proprio percorso di studi era più semplice: “Si studiava, chi voleva si specializzava e si trovava un impiego inerente al proprio percorso accademico”, spiega l’imprenditore. “La situazione oggi è nettamente diversa: secondo il rapporto Almalaurea 2022, soltanto il 68% degli studenti italiani trova davvero efficace il proprio percorso di studi in relazione alla propria occupazione”. Studiare continua a essere importante, il cambiamento sta nel pensare non tanto al percorso accademico, quando alle competenze acquisite. Un laureato in medicina probabilmente finirà nell’ambito della sanità, ma è l’eccezione: un laureato in giurisprudenza non necessariamente farà l’avvocato, così come uno studioso di lettere e filosofia non deve per forza diventare insegnante.
Un altro aspetto fondamentale messo in evidenza da Alessandro Benetton è il non puntare solo sui punti di forza: capita di rifiutare un’offerta di lavoro perché non ci si sente del tutto ferrati in materia. “Questo significa sbarrarsi la strada da soli”, commenta il fondatore di 21 Invest. “Lavorare non solo vuol dire mettere in pratica le competenze esistenti, ma anche svilupparne delle altre”. Per questo bisogna prendere i primi impieghi come un’occasione non solo per mettere in pratica le proprie competenze, ma anche per consolidarle, ampliarle e coltivarle. “All’inizio della mia carriera di analista non avevo tutte le competenze necessarie”, racconta Alessandro Benetton. “Sapevo delle cose ma il resto l’ho imparato sul campo”.
L’errore più grande, infatti, è scegliere un incarico professionale che non rappresenti anche una sfida, un motore per la crescita. Meglio scegliere un ruolo nel quale non si è totalmente a proprio agio, ma che risulti stimolante: il primo lavoro, probabilmente, non durerà per sempre. Deve essere invece visto come un esperimento, uno step utile a trovare la propria direzione.
Questo concetto viene spesso ripreso da Alessandro Benetton anche nel suo libro “La Traiettoria”, recentemente pubblicato da Mondadori, un’autobiografia basata su esperienze professionali e aneddoti di vita da condividere con una nuova consapevolezza.

Per visualizzare il video:
https://www.youtube.com/watch?v=iNi5NDnnC5I

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